EDUCARE ALLA PACE TRA I VENTI DI GUERRA

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di Arturo Formola

È il titolo del convegno tenutosi nell’aula magna dell’ IC “61 Sauro Errico Pascoli” di Napoli il 20 febbraio scorso. Il convegno era aperto a tutto il personale della scuola, inserito nelle attività formative dei docenti e delle lavoratrici e lavoratori della scuola. Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, prof. Piero De Luca, molto attivo e attento alle questioni della pace e contro la militarizzazione delle scuole, ha introdotto il convegno citando una frase dell’arcivescovo anglicano e attivista sudafricano, Desmond Tutu, il quale si oppose al regime dell’apartheid nel suo paese. ‹‹La società ha bisogno di una scuola rivoluzionaria, se resti in silenzio sei complice››; purtroppo la scuola e gli atenei italiani, già da molto tempo, stanno diventando terreno di conquista di una ideologia bellicista e di controllo securitario che si fa spazio attraverso l’intervento delle forze armate(in particolare italiane e statunitensi) declinato in una miriade di iniziative tese a promuovere la carriera militare in Italia e all’estero, e presentare le forze armate e le forze di sicurezza come risolutive di problematiche che pertengono alla società civile. La domanda che tutti dovremmo porci: l’educazione alla pace e alla legalità dei nostri ragazzi e giovani deve essere demandata alle forze militari? I docenti delle scuole, delle università e tutti gli operatori impegnati nella formazione non sono più in grado di svolgere la loro missione?

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole scrive che ormai c’è questa invasione di campo che vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari addirittura in qualità di “docenti” che tengono lezioni su vari argomenti(dall’inglese affidato al personale NATO a tematiche inerenti la legalità e la Costituzione) e arriva a coinvolgere persino i percorsi di alternanza scuola-lavoro(PCTO) attraverso l’organizzazione di visite a basi militari o caserme. Il tutto suffragato da protocolli di intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole. Preoccupa anche il livello di collaborazione che molti atenei italiani intrattengono con l’industria bellica attraverso cospicui finanziamenti alla ricerca o la sottoscrizione di protocolli tra università pubbliche e forze armate. L’intreccio è talmente forte che nel comitato scientifico della fondazione di Leonardo “Med-Or” troviamo ben 16 rettori delle università italiane. Nel novembre scorso la fondazione Med-Or e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno sottoscritto un accordo attuativo, come previsto all’interno del Memorandum firmato nella scorsa primavera dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e dal Presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, che prevede la collaborazione nel settore della promozione dell’alta formazione specialistica, della cooperazione scientifica e accademica e della cultura verso i paesi dell’area del Mediterraneo allargato, con un particolare focus per quelli interessati al Piano Mattei. L’intesa si inserisce infatti tra le attività in programma per il Piano Mattei e prevederà una serie di iniziative atte a promuovere il mondo accademico italiano e la cooperazione scientifica, la collaborazione bilaterale con l’Italia e la valorizzazione delle migliori competenze ed esperienze nel nostro Sistema Paese. Queste iniziative prevedono non solo borse di studio e progetti di formazione e ricerca di cui saranno destinatari studenti meritevoli dai paesi coinvolti, ma anche l’organizzazione di campagne informative per far conoscere questo progetto nei vari atenei degli stessi paesi in cui saranno coinvolte oltre alle istituzioni accademiche e del mondo della ricerca italiano anche alcune tra le più innovative esperienze promosse dalle grandi aziende italiane. Sul sito di Leonardo è pubblicato il comunicato stampa dell’azienda che comunica i risultati preliminari dell’anno 2024 esaminati dal Consiglio di Amministrazione. L’organico è incrementato di 6.902 risorse rispetto al 2023(+ 12,6%), anche per effetto del consolidamento integrale di Telespazio, con i dipendenti under 30 che rappresentano il 15,0% del totale(+ 2,0 p.p. rispetto al 2023): si conferma il trend positivo degli ultimi anni(assunzioni under 30 sul totale assunzioni in aumento di +1,8 p.p. vs 2023), a testimonianza del continuo aggiornamento delle competenze nel Gruppo. Più che aggiornamento delle competenze, dovremmo parlare di sfruttamento dei lavoratori under 30. L’azienda assume questi giovani con un  contratto a tempo determinato, pronta a scaricarli alla fine del contratto per servirsi di altri giovani usati come merce e non come persone. Il prof Antonio Mazzeo, lo scorso anno ha pubblicato un libro inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia[1]. La partnership tra scuola e complesso militare industriale si è ulteriormente rafforzata con l’istituzione all’inizio dell’anno scolastico 2022-23 del primo liceo digitale presso l’Istituto “Carlo Matteucci” di Roma. Il nuovo indirizzo vede la collaborazione di Leonardo SpA e della controllata Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, in sinergia con il Ministero dell’Istruzione. Il piano di studi prevede l’introduzione nel primo biennio dell’intelligenza artificiale grazie alla presenza in sede di esperti di Leonardo. L’apporto di docenti specializzati di Leonardo consentirà allo studente di acquisire una preparazione innovativa da poter spendere dopo il diploma, sia nei percorsi universitari che nel mondo del lavoro. Nei restanti tre anni gli studenti saranno coinvolti in un progetto affiancati da un tutor di Leonardo e svolgeranno uno stage presso una delle sue sedi aziendali. Inoltre Leonardo ha ospitato gli studenti dell’ISII “Marconi” di Piacenza in PCTO presso il proprio stabilimento FACO di Cameri, dove avviene l’assemblaggio finale e la manutenzione degli F-35. ‹‹È la prima volta in assoluto che una scolaresca viene ammessa all’interno di questa struttura strategica e super protetta. Scortati dal personale militare e da addetti della sicurezza aziendale gli studenti piacentini hanno potuto così vedere alcune fasi della produzione delle ali del caccia ma anche un F-35 completo›› rivela Piacenzasera.

Lo stesso Istituto “Fauser” di Novara fece pubblicare nel 2011 su La Stampa un’inserzione pubblicitaria con questo titolo “Il futuro nello spazio. Al Fauser un percorso che porta agli F-35”. Sicuramente chi ha commissionato questa pubblicità voleva far sapere che coloro che avrebbero frequentato il corso ITS in aerospazio-meccatronica, avrebbero avuto la strada spianata per la conquista di un posto di lavoro nella fabbrica dei cacciabombardieri F-35 che stavano costruendo dentro il recinto dell’aeroporto militare di Cameri. Più recente è la visita al Liceo Statale “Piero Calamandrei” di Napoli di una delegazione della base americana Navy della stessa città. Gli alunni delle classi coinvolte hanno rivolto alcune domande ad un militare della base di Capodichino, Kyle McKeown, sulla cultura americana e la vita di uno straniero a Napoli(come se tutti gli stranieri a Napoli vivessero nella base americana). Da quello che si legge sul sito del “Calamandrei”, ormai sono diversi anni che questa scuola intrattiene ottime relazione diplomatiche. Anche la scuola secondaria di primo grado “Don Salvatore Vitale”(fondatore della Piccola Casetta di Nazareth di Casapesenna e parroco del piccolo comune del casertano, morto nel 1981) di Giugliano, ha visitato la base di Lago Patria-Giugliano nella città metropolitana di Napoli. Gli alunni, alla domanda posta al Col. Felice De Lucia su possibili attacchi nei paesi NATO, hanno ricevuto questa risposta: ‹‹Per mantenere la pace, interveniamo in qualsiasi modo possibile, fino al più drastico, cioè con le armi››. Tali visite, secondo la scuola “Don Vitale”, sono molto importanti perché i ragazzi possono capire che per mantenere alta la sicurezza, mantenere ed attuare cambiamenti radicali di pace nel mondo ci sono delle persone che lavorano in silenzio(non direi proprio) tutti i giorni in strutture internazionali. Queste testimonianze non fanno ben sperare per il futuro del nostro paese. Le nuove generazioni saranno sempre più formate alla guerra e alla violenza, anche se le forze armate si presentono nelle scuole come inviati di pace nel mondo. L’unica rivoluzione valorosa e oggi indispensabile è quella della pace come ci ricorda padre Raffaele Nogaro. La spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 la cifra di 2443 miliardi di dollari. L’Italia compare al sesto posto tra i primi dieci esportatori di armi. In questo contesto di guerra, la scuola, l’università e le varie chiese dovrebbero far sentire la loro voce contro ogni violenza e distruzione degli esseri umani. Sono i capitalisti – continua Nogaro – che vogliono la guerra e tutti quelli che si occupano della formazione delle nuove generazioni non possono piegarsi a questo modo di pensare e agire. Oggi, più che mai, è necessario che tutte le persone di buona volontà facciano la “rivoluzione della pace”.


[1] A. Mazzeo, La scuola va alla guerra Inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia, manifestolibri, 2024.