Massimo Naro – THEOLOGICA COMOEDIA. Dante tra verità e bellezza
L’«alta fantasia», di cui si parla in questo contributo, è la teologia poetica di Dante, la cifra della sua eccellenza rispetto alla Scolastica medievale, la “terza teologia” tra platonismo monastico e aristotelismo universitario. Una teologia laica, trasversale alle diverse correnti dell’epoca. Soprattutto, è l’inversione di tendenza rispetto al pregiudizio degli accademici del Medioevo più maturo, per i quali la verità è difficile molto più che bella, ragion per cui la poesia non sarebbe all’altezza di occuparsene. L’alta fantasia è, in tal senso, l’estremo tentativo di evitare il divorzio tra ragione e fede, tra mente e cuore, tra verità e bellezza, fra teologia e messaggio biblico.
Il contributo, rivisto dall’autore, è il testo della “lectio magistralis” pronunciata dal prof. Massimo Naro presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose interdiocesano “SS. Apostoli Pietro e Paolo” di Capua in data 19 aprile 2023.
01 – La Chiesa di Terra di Lavoro alla prova della Sinodalità
Contributi in evidenza Fuori tema
Assunta Scialdone – Sinodo e Famiglia. L’ontologia della Chiesa
Il saggio riflette sulla presenza della figura cristiana della famiglia nel percorso finora compiuto dal Sinodo, interrogandosi sul carattere “sinodale” dell’unione matrimoniale e sul modello che il principale sacramento del servizio laicale alla Chiesa può offrire alla vita cristiana rinnovata dal recente processo avviato nelle diocesi e nelle parrocchie. Muovendo dal magistero sulla famiglia espresso nei pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, il contributo offre spunti di riflessione teologico-morali e strumenti di azione pastorale per inaugurare finalmente il “sinodo della famiglia”.
Massimiliano Mirto – La sinodalità alla luce del concetto di comunità in Edith Stein
La riflessione sul concetto di sinodalità, come categoria del pensiero
teologico, intrinseca alla stessa costituzione della Chiesa degli Apostoli come comunità di fedeli di Cristo, eppure solo recentemente analizzata e dibattuta adeguatamente, sulla spinta del recente Snodo dei Vescovi. Il tentativo della presente riflessione è quello di analizzare la categoria anche con gli strumenti del pensiero filosofico, in particolare seguendo il filo della
riflessione di Edith Stein. Ne emerge un peculiare e pregnante concetto di
comunità, che non si identifica con la massa, la società o il collettivo, ma
come autentica comunità di credenti, caratterizzata da “actuosa partecipatio”.
Genoveffo Pirozzi – La conversazione spirituale nel cammino sinodale
Per favorire un’esperienza centrata su un ascolto reciproco e la condivisione delle esperienze, il Vademecum sinodale universale 2021 23 propone alle comunità
ecclesiali l’utilizzo della “conversazione spirituale”, un metodo appartenente alla
tradizione ignaziana adottabile con grande efficacia dai gruppi sinodali a livello locale. Il saggio prova a descrivere sinteticamente le origini ed i tratti caratteristici di questa metodica all’interno della Compagnia di Gesù per poi passare ad illustrarne la sua valorizzazione nelle varie fasi del Sinodo, così come proposto dalla Chiesa italiana. Tali riferimenti costituiranno l’occasione per effettuare dei rimandi di natura didattica del metodo conversazionale al fine di rilevarne la portata psicopedagogica. Il contributo termina tratteggiando delle possibili prospettive di
valorizzazione che vanno oltre il percorso ed il tempo sinodale. In particolare si analizzerà la funzione della facilitazione animazione delle sessioni di conversazione spirituale; la potenzialità dialogica ed inclusiva che possono avere le comunicazioni
conversazionali grazie all’adozione e all’accoglienza di linguaggi plurimi.
Giadio De Biasio – Teologia della conversione ecologica in Papa Francesco
La teologia della conversione ecologica di Papa Francesco indaga la Creazione come orizzonte di fede, da cui far scaturire “le motivazione alte” per sostenere l’impegno ecclesiale per la cura della “casa comune”. La lezione di Bernard Lonergan sulla conversione (intellettuale, morale e religiosa) prepara il terreno per una conversione ecologica credente, basata sui motivi teologici che legano Creazione e Redenzione, all’interno del paradigma dell’ecologia integrale. Tale prospettiva teologica sostiene
anche il cammino sinodale delle Diocesi della “Terra dei fuochi”, impegnate in un processo di sensibilizzazione pastorale e sociale contro la crisi socio ambientale territoriale.
Vittorio Cumerlato – Sinodalità come partecipazione: riflessione sul pensiero del Wojtyla
La sinodalità produce realmente partecipazione tra i membri di una comunità oppure è la partecipazione ad essere garanzia di una vera sinodalità? È necessario, in altri termini, educarsi al prendere parte per fare veramente sinodalità, o la prassi sinodale è sufficiente a renderci partecipi? Di certo è palese
a tutti che la massa anche se concorde non genera comunione. Vox populi in questo caso non è vox Dei. Gli scritti del Wojtyła sono illuminanti su questo aspetto. Sono chiaramente scaturiti come palese provocazione in un contesto
sociopolitico nel quale la massificazione mirava a produrre coscienza sociale, consenso e partecipazione, ma tradiva uno sguardo antropologico ferito da una
visione ideologica dell’uomo e della storia. Ho pensato, pertanto, di riprendere alcune sue riflessioni per dare, attraverso la lettura di alcuni brani di letteratura ed altri dagli scritti di filosofia, un contributo al tema della sinodalità, al fine di
introdurci al suo modo di sentire e vivere la comunione, e per trovare nella sua riflessione uno stimolo al percorso ecclesiale che stiamo vivendo.
Nora Macabasag – Figli di un solo Padre
La desertificazione ecologica è una delle emergenze dei nostri giorni, frutto dei cambiamenti climatici in corso. Allo stesso tempo, è icona di un fenomeno che investe i rapporti sociali e perfino le relazioni all’interno della Chiesa. La causa di questo processo di desertificazione delle relazioni sembra essere l’incapacità di entrare in dialogo con l’altro. Il Sinodo rappresenta, nei metodi, nei processi, nei contenuti un’occasione per ripensare la grammatica delle relazioni, rimettendo al centro l’altro. È anche
l’occasione per la Chiesa a ripensarsi come una famiglia che non allontana i propri membri, ma cerca di accoglierli e farli sentire a casa. Questa dimensione di familiarità è presente anche nella famosa storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Il capitolo 37 prepara e inscena il dramma di una famiglia che si sfalda per un malinteso senso di amore che porta invidia, divisione, morte. Proprio per questo diventa un monito per il lettore e per la Chiesa: la mancanza di dialogo, infatti, costruisce rapporti non più all’insegna della pace, ma dell’odio.