Antonello Giannotti – La dimensione sinodale della Catechesi

La sinodalità ha accompagnato la Chiesa sin dalla sua nascita e ne ha rappresentato il modus agendi. Non poteva che essere così, atteso che i Vangeli sono racconti di sinodalità, di cammino insieme, di cammino alla ricerca dell’altro. Ai giorni nostri, la sinodalità, sotto la potente spinta del Concilio Vaticano II, rappresenta lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa Popolo di Dio e di ogni singolo suo membro. Termini come collegialità, dialogo, ascolto assumono un carattere centrale nel modo di essere di chi vuole seguire Gesù. L’evoluzione del concetto di sinodalità è del tutto parallelo alla evoluzione del concetto di catechesi, compito primario della Chiesa per espressa volontà di Gesù, tanto che la catechesi ha assunto il volto di una evangelizzazione mirata. Questo, grazie anche a Papa Francesco, il quale, più volte ha ribadito che la catechesi deve essere Kerigmatica. Infatti, Il kerigma reca in sé una forza dirompente: quando lo si incontra, non lo si può tenere per sé, non lo si può nascondere. Ne deriva un processo catechetico che tende soprattutto a favorire l’incontro con Gesù, che avviene nell’accompagnamento. Dunque un profondo cambiamento nel metodo e nei contenuti, nel modo di approcciare la personalità del formando; metodo che s’incentra su empatia, testimonianza, ascolto del bisogno: caratteri del tutto analoghi a quelli dell’agire sinodale.

Vincenzo Gallorano – Camminare insieme come compagni di viaggio

Il presente articolo mira a studiare la prassi sinodale della Chiesa dei primi secoli, a partire dal particolare contesto storico-politico che i Padri della Chiesa si trovavano a vivere. Si è ipotizzato come alcune prassi amministrative proprie delle città ellenistiche, quali la prossenia o il ricorso alla magistratura straniera, fossero ben note ai Padri e, quindi sotto certi aspetti, potessero assurgere a modello delle relazioni fra le varie comunità ecclesiastiche. Tuttavia, il vero modello della sinodalità della Chiesa antica risulta essere la particolare relazione intratrinitaria. Sono le relazioni tra le tre persone della Trinità che offrono ai Padri l’esigenza, sempre più urgente, di vivere in unione con le altre Chiese fino a formare una fede condivisa e, all’occorrenza, da difendere.

Michele Manfuso – Aspetti giuridici della sinodalità e del cammino sinodale delle chiese in Italia

Il ruolo del Diritto Canonico, mai come in questo tempo della Chiesa, può essere non solo utile, ma anche rivelatore. Ciò è particolarmente chiaro nei nuovi processi sinodali in atto, dove la dimensione giuridica, seppur non volutamente costitutiva, assume un ruolo di sostegno e di chiarificazione del ruolo del popolo di Dio nella dinamica decisionale a favore del bene ecclesiale. Questo breve contributo vuole dimostrare in che modo una struttura normativa può favorire l’integrazione della sinodalità nella Chiesa come stile, sottolineandone anche le criticità. Infine si propone una breve analisi del cammino delle Chiese in Italia, con una proposta finale che lascia spazio a riflessioni successive.

Maria Rosaria Romano – Nuovi spunti per una sinodalità condivisa nel cantiere della discussione bioetica

Raccogliendo l’indicazione di papa Francesco che, con i suoi testi, le sue parole e i suoi gesti, va riproponendo e rilanciando la necessità, per la Chiesa cattolica, di essere una comunità in atteggiamento e cammino sinodale, ci si propone l’obiettivo di enucleare dei peculiari atteggiamenti teologici e bioetici, che siano in grado, come viene auspicato, di conferire “forma” spirituale e pastorale al processo sinodale in corso. La domanda di fondo è: quali atteggiamenti privilegiare nel dibattito inevitabile, a volte controverso, tra prospettive bioetiche diverse e, talvolta, alternative? Il ripensamento della categoria di “cammino comune” potrebbe aprire nuovi scenari di discussione tra ottiche bioetiche fino ad oggi rivali.

Pasquale Arciprete – Sinodalità e ISSRI “Ss. Apostoli Pietro e Paolo” di Capua

In tempo di Sinodo, è forse opportuno porre in proficuo dialogo tra loro le linee-guida del Documento preparatorio e lo spirito che anima la vita delle comunità ecclesiali in cui quotidianamente si svolge la propria esistenza di christifideles (in questo caso, l’ISSR inter-diocesano “Ss. Apostoli Pietro e Paolo” di Capua), così da verificare se e fino a che punto quelle linee risultano “incarnate” nel vissuto spirituale-esistenziale della comunità credente e se e in che modo sono indirizzate a rispondere a concrete istanze di liberazione-salvezza degli uomini che vivono in Terra di Lavoro.

Agostino Porreca – La riforma della e nella Chiesa al tempo di Papa Francesco

L’Autore affronta la questione della riforma della Chiesa e nella Chiesa al tempo di Papa Francesco. La riforma della Chiesa non può essere ridotta solamente alla riforma spirituale, alla riforma degli atteggiamenti e alla conversione del cuore. La riforma è un processo spirituale che tocca e cambia anche le strutture per connaturalità. Un disegno di riforma, che non assumesse il versante istituzionale come mediazione decisiva, sarebbe vuoto e non potrebbe avere alcun futuro. La riforma della Chiesa è in vista della missione e la sinodalità, vissuta nella Chiesa e a servizio della missione e dell’evangelizzazione, rappresenta un volano per la sua concreta realizzazione.

Assunta Scialdone – Sinodo e Famiglia. L’ontologia della Chiesa

Il saggio riflette sulla presenza della figura cristiana della famiglia nel percorso finora compiuto dal Sinodo, interrogandosi sul carattere “sinodale” dell’unione matrimoniale e sul modello che il principale sacramento del servizio laicale alla Chiesa può offrire alla vita cristiana rinnovata dal recente processo avviato nelle diocesi e nelle parrocchie. Muovendo dal magistero sulla famiglia espresso nei pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, il contributo offre spunti di riflessione teologico-morali e strumenti di azione pastorale per inaugurare finalmente il “sinodo della famiglia”.